L’impatto universale della transizione 5.0

Le veloci trasformazioni tecnologiche a cui stiamo assistendo negli ultimi anni, frutto maturo della “quarta rivoluzione industriale”, possono generare confusione e incomprensioni, se non sono accompagnate da consapevolezza e opportuna presa di coscienza per il futuro.

La visione puramente tecnica, tipica del processo di sviluppo industriale indicato con 4.0, ha trascurato fattori sociali e ambientali emergenti che, al contrario, sono le basi che caratterizzano la transizione 5.0.

Quest’ultima possiede, non solo nell’ambito dei settori primario, secondario e terziario, ma soprattutto in quello della qualità della vita in relazione all’ambiente in cui viviamo, una vera e propria coscienza sociale.

Questo approccio “sociotecnico” deve tenere conto sia della rivoluzione tecnologica in atto, sia dell’impatto delle tecnologie sul pianeta e sulle persone, per sviluppare soluzioni più responsabili, sostenibili e realmente innovative.

Nella transizione 5.0, la tecnologia è vista come un mezzo e non come un fine: è lo strumento che permette di ampliare le capacità dell’essere umano

La transizione 5.0 presenta tre pilastri fondanti, delineati dalla Commissione Europea:

  1. Umanocentricità
  2. Sostenibilità
  3. Resilienza

1.Umanocentricità nella transizione 5.0

Con questo termine si indica la collaborazione tra uomo e macchina, con un particolare focus sul miglioramento della qualità della vita e dell’ambiente lavorativo. L’approccio umanocentrico può essere applicato a molti ambiti diversi, come:

Il mondo dell’istruzione

Con l’ausilio della tecnologia, si può ben sperare nella futura nascita di percorsi su misura per studenti di ogni età, adatti rispettivamente ai differenti stili di apprendimento, alle diverse abilità e interessi.

Al contempo, resterà fondamentale il ruolo degli educatori, che devono consigliare, guidare e tutelare la crescita dei giovani. 

Agricoltura

Nell’ottica della transizione 5.0, gli agricoltori restano figure fondamentali per prendere decisioni strategiche e per mantenere il legame con la tradizione e il territorio, ma possono usufruire di un aiuto non indifferente dalla tecnologia, come:

  • il monitoraggio in tempo reale delle condizioni del suolo e delle colture; 
  • l’ottimizzazione dell’uso di acqua e di fertilizzanti; 
  • la prevenzione di malattie o parassiti.

Medicina

In campo medico, i ricercatori manterranno un ruolo primario e strategico, portando in evoluzione la creazione di farmaci personalizzando, con il supporto delle macchine, le cure specifiche per un determinato organismo.

2. Sostenibilità nella transizione 5.0

Con questo termine si indica l’integrazione di pratiche sostenibili per ridurre l’impatto ambientale dell’industria.

La transizione 5.0 mira infatti a integrare la sostenibilità ambientale e l’inclusione sociale con processi produttivi più efficienti ed economicamente sostenibili, grazie a pratiche di economia circolare e a innovativi modelli di business.

3. Resilienza nella transizione 5.0

Qui si intende l’adattamento e la flessibilità delle imprese alle sfide globali come i cambiamenti climatici. 

Il modello 5.0, infatti, punta a creare un sistema industriale in grado di fronteggiare eventi imprevisti come disastri naturali, emergenze sanitarie, crisi economiche o interruzioni delle forniture, riducendo al minimo gli impatti negativi e adattandosi rapidamente ai cambiamenti.

Strumenti fondamentali per supportare questa fase e per incoraggiare le Pmi a investire sulla 5.0, sono:

  • incentivi fiscali (agevolazioni, crediti d’imposta o sovvenzioni);
  • programmi di finanziamento specifici (prestiti agevolati, capitale di rischio o fondi di investimento dedicati all’innovazione socio-tecnologica);
  • professionisti in grado di fornire supporto consulenziale e formazione rivolta a lavoratori e manager;
  • piattaforme e reti di scambio di esperienze tra le PMI.

La transizione 5.0, in conclusione, non è una trasformazione da temere, ma un’evoluzione promettente che può portare a grandi miglioramenti in tutti i settori e alla creazione di dinamiche sociali dalle grandi potenzialità.

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